1. Premessa
La pratica della consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese evidenzia che molto spesso, a seguito di un primo stadio, costituito da accordi commerciali di agenzia e di distribuzione internazionale, gestiti dalla casa madre, dal proprio headquarter nazionale, l’ingresso nel Paese Target prosegue con strutture contrattuali o societarie più stabili con un partner estero, che prendono spesso la forma di Joint Ventures. Di seguito, cogliamo l’occasione per un breve approfondimento circa le caratteristiche proprie di questo utile strumento per le imprese che intendono espandersi all’estero.
2. Caratteristiche tipiche delle Joint Ventures internazionali
Si indicano con il termine Joint Ventures varie tipologie di intese, che possono avere natura meramente contrattuale, oppure societaria; pertanto, è sempre calzante la distinzione tra Joint Ventures contrattuali e Joint Ventures societarie. Alla prima specie, sono riferibili accordi dotati delle previsioni e cautele essenziali nei contratti internazionali, che regolamentano la cooperazione e collaborazione tra l’impresa nazionale ed il partner estero in relazione alle attività commerciali o produttive o di ricerca che andranno a svolgersi congiuntamente nel Paese Target. Alla seconda, invece, appartengono quelle strutture societarie, generalmente costituite sottoforma di limited liabilities companies, quindi, di società di capitali dotate di una propria soggettività e di autonomia patrimoniale, di cui sono soci l’impresa nazionale ed il partner estero, in misura, quasi sempre, paritetica. La scelta di ricorrere all’uno o all’altro tipo di Joint Ventures può dipendere da una serie di fattori: dalla normativa del Paese estero, dal grado attuale di penetrazione nel mercato estero, dalle barriere di accesso allo stesso, dalla natura ed entità degli investimenti che si rendono necessari per attuare e consolidare le strategie di ingresso nel mercato target, dalle possibili agevolazioni fiscali e finanziarie offerte dal Paese estero agli investitori stranieri.
3. Joint Ventures contrattuali
Un accordo di Joint Venture con un partner commerciale estero di natura contrattuale deve innanzi tutto tenere in considerazione le criticità e gli elementi caratteristici di un contratto commerciale internazionale, tra i quali, a titolo non esaustivo: legge applicabile, foro competente o camera arbitrale per la soluzione delle controversie, requisiti formali a pena di invalidità, norme inderogabili e di applicazione necessaria, disciplina dei trasporti internazionali, termini di resa della merce, regolamentazione doganale, risvolti di fiscalità internazionale, eventuali limiti dettati dalla disciplina concorrenziale. L’oggetto degli accordi di J.V., consiste generalmente in un’intesa che stabilisce i termini di una futura cooperazione, in cui le parti convengono di collaborare per gestire in comune una o più fasi della loro attività nel mercato estero, di tipo commerciale (vendita, distribuzione, franchising ecc.) oppure produttivo. I vantaggi che possono derivare da tale strumento contrattuale sono connessi, in massima parte, all’accelerazione del processo di penetrazione nel mercato estero che deriva dall’avvalersi delle competenze e della conoscenza del mercato propria del partner locale, e nel conseguente risparmio di costi e di impegno organizzativo dovuto alla mancanza di una propria branch estera. Tra i rischi da considerare, sotto il profilo operativo, la parziale, se non carente, condivisione di informazioni, contatti e relazioni del partner estero, che può alimentare un meccanismo di dipendenza dallo stesso nel detto mercato. Opportune, in ogni caso, sono le cautele contrattuali finalizzate a stabilire procedure contrattuali che consentono una coordinata gestione di acquisti e vendite, oltre che tutte quelle atte ad evitare che l’insorgere di eventuali controversie trovi una soluzione giudiziale all’estero, mediante clausole di mediazione, conciliazione, arbitraggio ed infine arbitrato internazionale.
4. Joint Ventures societarie
Si tratta di strutture societarie, generalmente a responsabilità limitata, che prevedono solitamente una partecipazione paritaria dell’impresa nazionale e del partner estero; tipicamente, ognuno dei soci avrà nell’organo amministrativo e/o di controllo propri rappresentanti, in numero eguale. Si impone una disamina puntuale della normativa del Paese estero, che può porre limitazioni alla partecipazione societaria dell’investitore estero o riservare agli operatori nazionali specifici settori o prodotti. Gli Articles of Association detteranno specifiche disposizioni relative alla composizione del board of directors, agli aumenti di capitale, alla soluzione di disputes ed alla prelazione, nel caso uno dei soci intendesse cedere la propria partecipazione così interrompendo la collaborazione. Ricorrono usualmente, parallelamente alle previsioni statutarie, gli Shareholders’ Agreements, che regolano la governance e vari aspetti della struttura organizzativa aziendale, e relativi al change of control, nonché, talvolta, a clausole di co-vendita, del tipo drag-along o tag-along. I vantaggi di questo tipo di società, consistono nei benefici per l’investitore all’estero di avvalersi dei dal know-how aziendale e della consolidata presenza nel mercato del partner straniero, che permette una più immediata penetrazione nel mercato target. I rischi principali sono connessi al potenziale stallo societario ed aziendale, conseguente ad una partecipazione paritetica, in assenza di maggioranze assembleari che consentano di assumere decisioni in caso di disaccordo tra i soci. Appaiono quindi opportune tutte quelle cautele, statutarie o parasociali, che consentiranno di evitare un dead-lock, anche tramite accordi di put-option o di call-option.
Conclusioni
Le Joint Ventures contrattuali o societarie rappresentano generalmente un passaggio intermedio o definitivo nella strategia di internazionalizzazione dell’impresa. Sono strumenti multiformi e flessibili che vanno modellati appositamente in funzione degli ulteriori obiettivi da perseguirsi, unitamente all’ingresso nel mercato estero, tra i quali, ad esempio: bypassare barriere tariffarie, beneficiare di agevolazioni all’estero riservate agli investitori stranieri, assicurarsi uno stabile e continuativo approvvigionamento di materie prime, di prodotti finiti o di semilavorati, ma anche, frequentemente, realizzare attività di ricerca e sviluppo all’estero per la realizzazione di nuovi prodotti e tecnologie.
I professionisti di Landolfi & Associati attivi nella Consulenza per l’Internazionalizzazione restano disponibili per ogni approfondimento relativo a strategie di internazionalizzazione ed a contratti internazionali e società estere sia in Paesi UE che Extra UE, tanto di Civil Law che di Common Law, in Inglese, Francese e Spagnolo.